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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Esce "I DRAGHI NON ESISTONO" Il primo racconto prequel di "Storie di piccola città" - 20 anni prima

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  "Storie di piccola città" si arricchisce. Perché il mio mondo immaginario proprio non vuole fermarsi. E scavare nelle teste della gente mi rigenera. Nasce così un racconto, piccolo piccolo, di sole poche pagine. Ma tanto amore. Racconta la storia di Sabrina, una ragazza siciliana, e di Andrea, chef udinese (😉). Racconta una vecchia storia, di vent'anni fa, e iniziata ancora prima tra i banchi di scuola, quando i "diversi" appartenevano alla categoria di Sabrina, per provenienza geografica e a quella di Andrea per composizione familiare. Quando la parola "bullismo" non esisteva ancora. E neanche il concetto. Chi mi conosce sa quanto questo tema mi stia a cuore, tanto da aver creato, anni fa il motto: " I draghi non esistono " con tanto di hashtag. Oggi ne sento ancora parlare da troppe mamme preoccupate. Oggi regalo questo titolo a un racconto che vorrei portasse un messaggio di forte positività. Allontaniamo le insicurezze. Allontaniamoci

Qualcosa sui personaggi di "La verità è che non mi amo abbastanza"

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 Il mio terzo ma primo romanzo.  Perché un finale non si scrive mai in anticipo, tantomeno una storia d'amore, in cui una mattina, in preda al Covid decidi di andare contro tutti e stravolgerne inizio e conclusione. Ma i protagonisti, chi sono? Alcuni noti, per chi ha già letto i miei libri, alcuni meno. Sandra l'abbiamo vista in tutte le storie che l'hanno preceduta, con fugaci accenni e in chiave contrastante a seconda del personaggio che in quel momento la osservava. La regina della città che a tutti gli effetti di quella città non è. E gli uomini? Giacomo, il suo socio, imbecille e superficiale, ma bello, quanto saggio e introspettivo. In un'età in cui le delusioni hanno vinto sulle emozioni. In cui la speranza proprio non ce la fa a riaccendersi nel rispetto per i legami altrui. Ivan, il cattivo allo stremo. Il narcisista manipolatore, il truffatore disonesto. L'incarnazione dell'immoralità che lo fa soprannominare da un'intera città col nome di Satana.

Giacomo, l'affascinante avvocato protagonista in "La casa di Giulietta"

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  Ne " La casa di Giulietta " mi sono cimentata nel complicato tentativo di scrivere col punto di vista di un uomo. Su tre romanzi (e un quarto in cantiere) è l'unica volta, e non nego di avere fatto una fatica estrema. Non tanto perché non abbia nel tempo imparato a conoscere l'altro sesso (tra cui fortunatamente ho molti amici e mi piace confrontarmi su più tematiche - anche se mai li capirò!) ma perché è terribilmente complicato per me parlare in senso critico verso le donne. Ci ho provato, e ammetto che mi è anche esplosa la risata in alcuni momenti. Perché poi fa sempre bene mettersi nei panni degli altri, no? Non so se ripeterò l'esperienza, ma sarei curiosa di conoscere il parere dei maschietti che hanno letto la storia, per capire se ha mosso o meno qualcosa, o se quantomeno abbiano imparato qualche segreto in più su di noi, così terribilmente complicate, sembra, come un'equazione da risolvere, certo, ma che senza conoscere le regole basilari non vai d

Monica, la mamma di Ludovica e Rebecca in "La scia del vento"

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  In "La scia del vento" la madre delle due protagoniste, Monica, è una donna difficile da delineare nel suo carattere, per ambiguità ed egoismo, che fa della propria capacità manipolatoria l'arma con cui gestire le dinamiche di due intere famiglie. Tanto che è col suo differente atteggiamento verso l'una e l'altra figlia che riesce a plasmarne i tratti caratteriali. In Rebecca incoraggia la forza della ribellione, in Ludovica stimola la repressione. Un personaggio ai margini, ma in grado proprio dall' ombra di dirigere ad arte la trama di quasi tutta una storia. Ottenendo comunque il lieto fine a lei più consono. Ho raccontato questo personaggio dalla prospettiva delle figlie, cercando la critica in un'analisi che ha portato a mettere in discussione anche me stessa, come madre. O almeno partendo da lì. D'altra parte scrivendo si lascia sempre un po' di sé. Ma spero soprattutto di trasmettere qualcosa. Chissà.

Giulia e le sue relazioni familiari

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  Sarà presto Natale e in " La casa di Giulietta " si parla anche di questo e di come certe incomprensioni si possano risolvere anche per la sola atmosfera che ci regala questo periodo in cui, complice l'arrivo del nuovo anno, siamo pervasi dai buoni propositi. Un amico abbandonato, un familiare allontanato, una linea di principio facile da spezzare, anche all'età di chi ha scelto di non voler più far nulla contro voglia. Che poi però a pensarci, una semplice mano tesa può regalarci ancora quell'emozione soffocata sotto un cuore indurito dalle delusioni. Che ne dite? Io sono la prima a non crederci più, ma poi la speranza si accende ancora, ogni anno, con le prime luci dell'albero. Ne parlo qui. Senza nulla insegnare, ma con l'esempio della mia protagonista Giulia.  Su Amazon #udine   #ariis   #rivignano   #fvg   #lovefriuli   #passionescrittura   #unasemplicestoriadamore   #lasciadelvento   #lacasadigiulietta   #villaotteliosavorgnan   #nuovauscita   #lif